Il concetto di amore e le tecniche di corteggiamento si sono evolute nel corso degli anni e oggi i social network che tanto hanno stravolto le nostre vite, stanno svolgendo un ruolo chiave nella ridefinizione dei canoni dei sentimenti e del romanticismo. Se nel passato delle azioni, come mandare una lettera alla propria morosa, erano agli ordini del giorno, oggi gesti simili a questo sono sempre più rimpiazzati da messaggi Whatsapp richieste di amicizia, like su Instagram e compagnia bella. Grazie all'invenzione di internet, le distanze tra le persone si sono accorciate enormemente ed hanno, in qualche modo, reso più semplice il parlare con le altre persone. Se però l'obiettivo iniziale era quello di avvicinare le persone sulle lunghe distanze, le nuove forme di comunicazione hanno avuto l'effetto totalmente opposto sull'altro versante, cioè hanno allontanato sempre più i rapporti personali.
Tutt’altro che freddo, impersonale o asettico, l’incontro online avviene tramite l’uso di pc, smartphone o tablet, che rientrano oggi tra gli oggetti indispensabili per la vita quotidiana di ognuno di noi. Tra dispositivo e soggetto si crea una connessione emotiva, una relazione che va oltre il semplice utilizzo del mezzo tecnologico senza alcun investimento affettivo. Anche in rete si sperimenta rabbia, si soffre, si prova appagamento, interesse, attrazione; tutto ciò ruota attorno a uno schermo che rappresenta una finestra verso il mondo relazionale e la macchina viene percepita dall’utente come un “secondo sé”. (Psicologia Contemporanea).
La dimensione protetta della rete permette di tirare fuori fantasie e immaginazione, fa cadere censure e controlli. Per molti sono proprio i mezzi tecnologici l’unico modo per esprimere le proprie emozioni. Incontrarsi o “connettersi” sono modi diversi che cerchiamo per sentirci speciali, amati, trovare e stare vicino agli altri. Una recente applicazione statunitense, “invisible boyfriend”, permette agli utenti di progettare il partner ideale personalizzandone aspetto, personalità e interessi. Un servizio a pagamento per fingere di avere una persona che ti pensa e scrive, ma soprattutto mostrare ad amici e parenti impiccioni le prove di una relazione. Per l’utente non devono esserci implicazioni sentimentali, è scritto nei termini del servizio. Perché il rischio di farsi coinvolgere da questo “uomo/donna dei sogni” virtuale esiste.
Diversi film di fantascienza hanno raccontato esperienze di amori con algoritmi di intelligenza artificiale preannunciando mondi artificiali animati da emozioni autentiche. Così, se è possibile innamorarsi di un avatar quando dietro c’è una persona reale, lo è anche se si tratta solo di un’immagine digitale. Ci sono esempi di persone coinvolte in relazioni nate su Second Life, ad esempio, una sorta di mondo virtuale molto popolare fino a qualche anno fa negli Usa. Studi di psicologia sociale hanno dimostrato che ci portiamo qualcosa nel mondo reale del nostro avatar, che i rapporti nella vita possono essere influenzati dalle interazioni virtuali. Storie affascinanti che ci catapultano in un futuro sconvolgente, per alcuni versi inquietante. Ma in amore, come per altri aspetti della vita sociale, la distinzione tra reale e virtuale sembra stia perdendo importanza. ( Repubblica)
Sembra che il sentimento più antico del mondo oggi, abbia però bisogno di un monitor ed una confortevole distanza cautelativa, per fa sentire a proprio agio molti giovani, nel corteggiamento e nell’espressione delle emozioni più profonde ed autentiche. Lo strumento informatico viene adoperato per instaurare una relazione amorosa, così sembra proprio che il pc funga da “strumento protettivo”. Che tuteli da un eventuale rischio emotivo dell’incontro con l’altro. (Valeria Randone)