Ansia da prestazione

Ansia da prestazione: cos’è e come controllarla

L’ansia, largamente conosciuta con accezione negativa, è quella naturale attivazione fisiologica che si manifesta di fronte a situazioni considerate “pericolose” per la nostra sopravvivenza e che richiedono quindi una particolare attenzione e controllo delle nostre azioni.

Quest’ansia, se non correttamente controllata, può diventare un vero e proprio auto sabotaggio.

Vi capita mai, prima di una qualsiasi prova, di pensare: “Non ce la farò mai, sono un fallimento”?

Ecco, questo è pensiero tipico dell’ansia da prestazione, molto comune in diversi ambiti di vita quotidiana.

L’ansia da prestazione rappresenta quel timore eccessivo e quell’angoscia legati ad una particolare performance futura. In questa situazione, il soggetto tende a manifestare pensieri e sentimenti negativi riguardo l’esito del compito prefigurandone un fallimento. I principali sintomi dell’ansia da prestazione sono: irritabilità, insonnia, stress, aumento del battito cardiaco e della sudorazione, senso di inadeguatezza, un malessere generale che aumenta sempre di più man mano che ci si avvicina al momento della prova tanto attesa.

Tendenzialmente, questa tipologia di ansia spropositata si manifesta in soggetti che attribuiscono un’eccessiva importanza al giudizio altrui; essi temono il fallimento, hanno paura di essere giudicati e di non essere all’altezza della situazione. Questa negatività e paura di partenza andrà ad influire sulla prestazione stessa, sicuramente non in maniera positiva.

L’ansia da prestazione si può manifestare in diversi ambiti di vita quotidiana (scolastico, sportivo, lavorativo, sessuale..), ambiti all’interno dei quali i soggetti si trovano ad affrontare delle situazioni in cui la prestazione stessa ha una forte valenza.

Un esempio molto comune è l’ansia da esame, quello stato di malessere prima di una prova che può diventare controproducente se non è controllato e affrontato.

E’ importante normalizzare l’ansia pre-esame, quell’angoscia legata alla paura di non ricordare ciò che è stato studiato; essa ci permettere di attivare le nostre risorse nel miglior modo possibile.

Quest’angoscia si trasforma in una vera e propria ansia da prestazione quando subentrano pensieri del tipo: “Se non passo questo esame chissà che cosa penseranno i miei genitori”, “Se non supero l’esame a pieni voti tutti penseranno che sono un fallimento”. Questi sono i pensieri controproducenti per ogni studente, pensieri che influiscono negativamente sul rendimento.

L’ansia da esame può essere controllata e affrontata in maniera efficace: è importante focalizzarsi sulle proprie potenzialità per raggiungere quello specifico obbiettivo piuttosto che sull’esito stesso e sulle conseguenze. Inoltre, il sostegno di chi abbiamo vicino o di uno specialista può essere di fondamentale importanza per evitare che quest’ansia diventi patologica e sfoci in disturbi più complessi.

È comprensibile la difficoltà nell’accettare l’ansia come “alleata” piuttosto che come “nemica”, ma una volta compiuto questo grande passo sarà un po’ più facile affrontare situazioni difficili partendo con un grido di forza: “Ce la posso fare!”

Scritto in collaborazione con Dott.ssa Sara Possanzini
Tirocinante Laurea Psicologia
Università degli studi di Urbino Carlo Bo

Dott.ssa Maria Luisa Mazzetta

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