Il disturbo di panico è caratterizzato da un’intensa apprensione, paura e terrore di rivivere un attacco di panico, durante il quale possono essere avvertiti i seguenti sintomi:
Uno degli aspetti che rendono l’attacco di panico fondamentalmente diverso dalle altre manifestazioni d’ansia è la convinzione, almeno al momento dell’attacco, della natura “fisica” del sintomo. Infatti nei disturbi d’ansia sono in primo piano gli aspetti emozionali, e sono lasciati sullo sfondo i sintomi fisici; mentre nell’attacco di panico i pazienti descrivono invariabilmente l’attacco in termini fisici, in riferimento ad organi, possibili malattie e disturbi somatici.
Gli attacchi di panico possono verificarsi di frequente, per esempio una volta alla settimana o persino più spesso; in genere durano qualche minuto, raramente si protraggono per ore; a volte risultano associati a situazioni specifiche, per esempio guidare l’auto. Quando sono fortemente associati a fattori scatenanti di tipo situazionale, vengono definiti attacchi di panico causati dalla situazione (o provocati dalla situazione); quando tra l’esposizione allo stimolo e l’attacco esiste sì una relazione, ma meno forte rispetto al caso precedente, si parla di attacchi di panico sensibili alla situazione.
Molto spesso tra un attacco di panico e l’altro è presente una forte ansia da anticipazione. Infine, gli attacchi possono verificarsi anche in presenza di stati mentali in apparenza benigni, come durante il rilassamento o il sonno, oppure in situazioni in cui paiono essere del tutto ingiustificati; in questi casi si parla di attacco di panico inaspettati (non provocati).
Bisogna fare attenzione a non confondere gli Attacchi di Panico con altri disagio psicopatologici, come ad esempio Fobia Sociale, Fobia Specifica, Disturbo Ossessivo-Compulsivo (DOC), Disturbo Post Traumatico da Stress (DPTS).
Scritto in collaborazione con
Federica Baio
studentessa e tirocinante della Facoltà di Psicologia Università degli Studi di Urbino “Carlo Bo”