La coppia ai tempi del coronavirus

Isolamento e ansia, il Covid-19 e la “Sindrome della Capanna”

Il virus e la conseguente quarantena, hanno influenzato la regia amorosa dei nostri incontri, impedendoci di fruire dell’intimità del partner, dei suoi baci e delle sue carezze, facendoci sprofondare in un clima di diffidenza e controllo. L’ansia dovuta al distacco è diventata fobia, la paura è diventata angoscia.

I gesti che comunemente comunicano più di mille parole, sono diventati in questo momento di povertà sensoriale ed evitamento fobico dell’altro, schiavi della prudenza e delle parole.

Quest’ultime soprattutto durante il lockdown, sebbene siano copiose, grazie anche all’utilizzo della messaggistica istantanea dei social e dell’email, non forniscono quel calore e quell’ affetto tipico del rapporto fisico. Nonostante ciò, si sono surrogate a quella intimità dovuta al rapporto fisico temporaneamente negata e procrastinata.

Sappiamo infatti che una parte importante dell’attrazione nasce da contatto pelle a pelle. Tale vicinanza allenta le barriere interpersonali e porta ad istaurare una maggiore complicità e fiducia.

La mancanza di tale contatto, soprattutto nella coppia, introduce e fomenta un clima di sfiducia e diffidenza, che nei casi più estremi può portarla alla crisi e al conseguente allontanamento dei due partner.

A livello biologico la vicinanza fisica è collegata alla produzione di ossitocina nel cervello, sostanza che aumenta la sensazione di benessere e felicità. Non a caso, il contatto pelle a pelle con i bambini, soprattutto con i neonati prematuri, favorisce lo sviluppo dell’area somatosensoriale del cervello, ottimizzando così lo sviluppo cognitivo, percettivo e sociale nonché fisico.

Tornando alla coppia, uno dei segnali di alta felicità con il partner è proprio l’elevata quantità di contatto fisico mantenuto. Le carezze e le coccole fungono da nutrimento per l’amore e aiutano a far acquistare sempre più intensità e profondità al legame.

Uno studio di Hertestein e Coll, ha documentato come il contatto fisico rispetto alle parole comunica con più enfasi le emozioni, soprattutto la rabbia, la paura, la felicità, la tristezza, il disgusto, l’amore, la gratitudine e la simpatia.

Gli effetti della convivenza coatta dovuta alla quarantena

Paradossalmente alla mancanza di contatto fisico, durante la quarantena sono emersi altri tipi di problemi e contraddizioni esistenti, in questo caso per le coppie conviventi, dovuti alla vicinanza “forzata”.Problemi fomentati non solo da un mix d’emozioni che la situazione pandemica di per sé sta portando come l’angoscia, la paura (dovuta anche al “bombardamento” mediatico), ma anche dalla convivenza forzata h 24 e dalla conseguente restrizione dei propri spazi fisici.

L’obbligo di condividere per forza spazi piccoli con altre persone e/o il proprio patner, determina ripercussioni in particolar modo in due ambiti:

  1. La comunicazione
  2. L’espressione delle emozioni

La comunicazione, come l’esprimere le proprie emozioni sono fondamentali soprattutto nella coppia, non solo per rafforzare ed alimentare il legame ma anche per far fronte ai propri bisogni ed evidenziare le proprie priorità.

Conseguentemente l’omissione di tali elementi può alimentare l’emozioni negative nell’altro, calo della libido e crisi della coppia.

La recessione sessuale causata dal covid

La pandemia e le conseguenti restrizioni hanno avuto un impatto inevitabile anche sulla vita sessuale dei partner, comportando oltre che la completa astinenza dovuta all’allontanamento anche un calo del desiderio sessuale.

La colpa di tali disturbi non è solamente dovuta alle regole coercitive imposte, ma anche allo stress cronico al quale siamo esposti che nei casi più gravi può sfociare in un vero e proprio disturbo post-traumatico da stress.

L’esposizione a forme di stress altera difatti, l’equilibrio dell’asse ipotalamo-ipofisi-surrene che gioca un ruolo chiave non solo nel regolare le emozioni ma anche il mantenimento dell’omeostasi fisiologica.

In merito alla difficoltà di comunicazione è possibile usare, senza eccedere, la situazione generata dal lockdown come espediente per riprendere il dialogo rimasto da tempo in sospeso, fino ad arrivare a parlare delle proprie emozioni che tale situazione sta generando, legittimandone l’espressione e contenendone l’esplosione.

Oltre a ciò, bisogna essere collaborativi, prendere le decisioni assieme, dividersi le mansioni, dando al partner il tempo di fare richieste e manifestare i propri disagi nei limiti e nel rispetto dell’altro.

Un buon rapporto di coppia difatti, fonda le sue radici nella stima e nel rispetto reciproco, quando questi vengono a mancare, inevitabilmente si assiste al logoramento del rapporto di coppia.

In collaborazione con Elena Castiglioni
Tirocinante

Dott.ssa Maria Luisa Mazzetta

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