Il ghosting è un fenomeno sempre più diffuso nelle relazioni interpersonali e si verifica ad ogni età, principalmente nei ragazzi/e tra i 18 e i 30 anni.
Forse è visto come una moda nel relazionarsi, ecco perché capita più frequentemente negli ultimi tempi. È un fenomeno che si diffonde soprattutto a causa dei social, perché come per tutte le cose più è un argomento di cui si parla, ci si ironizza, ci si lamenta, e più si diffonde.
Fare ghosting significa sottrarsi all’improvviso da una relazione e senza dare alcuna spiegazione, lasciando confusa l’altra persona, piena di domande, e la cosa peggiore è che può andare ad alimentare l’insicurezza personale, proprio perché non si ottiene una spiegazione della sparizione, nonostante potesse sembrare che fino a qualche giorno prima la relazione andasse benissimo.
Le cause possono essere molteplici, e la vittima, ovviamente, prova a darsi delle risposte da sola cercando di interpretare questo tipo di comportamento.
Le cause più semplici da comprendere sono:
Di base chi fa ghosting ha un’immaturità emotiva che si traduce in una carente consapevolezza di sé e capacità di autoanalisi. Inoltre il ghoster potrebbe essere a sua volta una persona che in passato ha subito un abbandono e ripropone quello schema di comportamento, scappando dai legami affettivi.
Molto spesso la personalità di un ghoster è macchiata da narcisismo e forte egocentrismo, e questo spiega l’incapacità di mettersi nei panni dell’altra persona che subisce, e la scarsa autoanalisi di se stessi. Inoltre è sempre più frequente ricercare una persona solo per rapporti sessuali, ghostare, e andare a ricercare la stessa persona dopo un po’ di tempo, dando solamente segnali contrastanti. Tutto
ciò va ad alimentare la tossicità di quella relazione e l’ego del ghostatore, che gestisce il tutto (sparizione - ricerca della stessa persona), si fortifica, ma soprattutto sa che potrà sempre avere il controllo dell’altra persona in questo modo mettendo in atto questo tipo di schema comportamentale, è perciò importante riconoscere questo tipo di comportamento e scappare prima di rimanere incastrati nella “trappola”.
Come dicevo prima non ci sono cause universali, anzi sono molteplici, quindi non per forza l’animo del ghostatore è così sadico da volerti tenere incastrato nella relazione con lui, ma ci possono essere altre dinamiche emotive dietro la persona che fa ghosting: il timore di non saper gestire la relazione o la paura di investire emotivamente in un legame.
Inoltre può capitare che il ghostatore si senta in colpa di questi suoi comportamenti, non tutte le persone reagiscono allo stesso modo. Il senso di colpa può esserci per la consapevolezza di non aver affrontato apertamente l’altra persona.
Le reazioni più comuni che scaturiscono in chi riceve questo tipo di trattamento sono la rabbia per non riuscire a comprendere i veri motivi, e per non aver ricevuto spiegazioni; il mettersi in dubbio sull’aver fatto una mossa sbagliata o crearsi delle insicurezze sul proprio carattere, e tutto ciò va a minare l'autostima. Sono emozioni contrastanti e confusionarie, chi subisce ghosting resta infatti in sospeso, ma la cosa peggiore di tutto ciò sono le insicurezze che si creano sulla propria persona e soprattutto verso future relazioni, si crea sfiducia nel prossimo.
Il ghosting è una forma di violenza psicologica poiché produce sofferenza, e spinge la vittima a fare dell’altra persona il punto fisso dei propri pensieri, a chiedersi dove sia, con chi sia, che cosa fa. È una forma di violenza psicologica perché va a minare l’integrità psicologica ed emotiva della vittima, portandola a dubitare del proprio valore.
La cosa migliore da fare per uscirne e per affrontare al meglio la cosa è evitare di rimuginarci su e non farsi troppe domande, cercando di capire che tipo di persona si aveva dall’altra parte, questo per evitare di sminuire e dubitare della propria persona. Non occorre vedere il ghostatore come una persona cattiva, anzi è più ragionevole vederla come una persona da aiutare, perché molto probabilmente avrà problemi emotivi, relazionali, magari anche familiari, potrebbe essere cresciuto con degli sbagliati modelli relazionali. Bisogna capire fin da subito che quel tipo di relazione non faceva per noi, dedicarsi a se stessi e investire in relazioni sane. A volte queste dinamiche di “abbandono” o sparizione fanno scattare dei meccanismi di incastro sull’idea dell’altro e sulla speranza che quella persona ritorni, e questo ti blocca nel buttarti in altre relazioni, nella conoscenza di nuove persone.
E’ importante distaccarsi da subito, e se non si riesce da soli ad eliminare quei meccanismi sbagliati che ti fanno rimanere incastrato in quell’idea è necessario farsi aiutare da professionisti.