“Sindrome del Vietnam” è il nome originario del disturbo da stress post-traumatico.
Si tratta di una particolare patologia originariamente osservata nei veterani di guerra; bombardamenti, armi, fuoco, sangue, hanno lasciato una cicatrice non indifferente nella salute mentale di ognuno di loro. Dopo diversi anni dalla guerra, i militari hanno manifestato sintomi specifici come incubi ricorrenti, attacchi di panico, comportamenti aggressivi, insonnia. Questi sintomi sono stati categorizzati come “shock da bombardamento” o “Sindrome del Vietnam” e successivamente sono stati osservati e approfonditi nel campo della psicologia.
Questa sindrome, attualmente, prende il nome di “Disturbo da stress post-traumatico”, una patologia psichica che emerge in individui di tutte le età a seguito di eventi considerati traumatici. I sintomi variano a seconda dell’impatto che questo evento ha avuto sulla persona: si manifestano incubi ricorrenti in cui il contenuto è legato al trauma in questione, difficoltà relative al sonno, ipervigilanza e problemi di concentrazione. Ciò che è evidente è la mancata elaborazione del trauma; gli individui evitano in tutti i modi di far emergere, volontariamente, qualsiasi aspetto o ricordo legato all’evento traumatico, meccanismo di difesa che li conduce ad un distacco con la realtà. Insieme a questo disturbo, possono svilupparsi ulteriori problemi psichici quali disturbi di ansia e attacchi di panico, fobia sociale, disturbo dissociativo di identità, abusi di sostanze, disturbi affettivi e depressione maggiore.
Come ho accennato in precedenza, l’impatto di un evento traumatico varia da soggetto a soggetto; non tutti reagiscono allo stesso modo di fronte al medesimo evento traumatico.
Incidente stradale, bullismo per anni, abusi sessuali, eventi atmosferici catastrofici, sono vari tipi di traumi che, in modi diversi, possono disturbare la vita di un individuo.
Per cui possiamo dire che il disturbo da stress post-traumatico non è una patologia omogenea nè tanto meno semplice, per questo motivo sono molteplici le modalità di trattamento.
L’obiettivo principale della terapia è, senza alcun dubbio, la riduzione della sintomatologia che disturba una buona conduzione di vita ma non sempre la terapia riesce in questo, soprattutto in casi di comorbidità. Per questo motivo l’aiuto di uno specialista è essenziale per aiutare gli individui che soffrono di disturbo da stress post-traumatico a gestire i sintomi partendo dall’elaborazione del trauma, difficoltà principale che necessita di un sostegno.
Per quanto difficile e doloroso, è importante ricostruire l’evento traumatico sia a livello cronologico che a livello emotivo. Far riemergere le emozioni legate a quel momento, i pensieri e le paure così da affrontarle di nuovo, questa volta non da soli. Parlarne è fondamentale.
Solo in questo modo, chi soffre di questo disturbo, può ritornare ad avere un buon contatto con la il mondo esterno ma soprattutto con se stessi.
Scritto in collaborazione con Sara Possanzini
Tirocinante Laurea in Psicologa presso l’Università degli Studi di Urbino Carlo Bo
Dott.ssa Maria Luisa Mazzetta