“Tra gli adolescenti la preoccupazione per il virus continua ad esserci e resta altissima l’adesione alle misure di prevenzione. L’esperienza del lockdown è stata pesante, ma non insopportabile, anche grazie alla scuola online che ha in qualche modo proficuamente «riempito» le giornate dei ragazzi” (Corriere Adriatico).
Chi meglio di noi ragazzi possiamo descrivere come è stata la quarantena, gli adulti cercano di mettersi nei nostri panni ma è impossibile. Noi non potremmo mai immedesimarci in una fascia di età che non è la nostra.
È vero, le video lezioni ci hanno “riempito le giornate”, ma è anche vero che stare tutto il giorno davanti ad uno schermo può portare a degli effetti collaterali; “ma l’esperienza ha fatto comunque registrare alcuni «effetti collaterali» indesiderati. Dal bruciore agli occhi al mal di schiena, al mal di testa, nell’ambito dei disturbi di tipo fisico; dall’ansia alla difficoltà ad addormentarsi al senso di solitudine” (Corriere Adriatico).
Vogliamo parlare del distanziamento sociale? La maggior parte dei ragazzi durante il sabato o la domenica si vedeva al bar con i propri amici per prendere un caffè, fare due chiacchiere e fare in giro per la città invece per tre mesi siamo stati a casa davanti un computer la mattina e al telefono il pomeriggio in chiamata con gli amici. Non sai neanche di che parlare perché non si fa niente a malapena mi ricordavi i giorni, mi confondevo se era domenica o lunedì.
Tutti i ragazzi almeno una volta nella vita hanno sperato che la scuola chiudesse ma penso che abbiamo cambiato idea andare a scuola ci impegnava il tempo la mattina in classe e il pomeriggio a studiare, invece stando a casa facevamo lezione attraverso uno schermo, nel letto bastava spegnere la telecamera e il microfono per fare quello che volevi: dormire, fare colazione, portare il cane a fare una passeggiata, trasferirsi dal letto al divano per guardare la televisione mentre la professoressa stava spiegando un nuovo argomento della verifica.
Stare a casa ci è servito anche per capire che la società la creiamo noi e che anche se solo uno non rispetta le regole l’intera società va a pezzi quindi dobbiamo unirci stare alle leggi imposte dal Governo che siamo giuste o no in modo da tornare alla normalità il prima possibile
Articolo scritto con la collaborazione di L.F